KING-KONG RHINO A VENEZIA


by Giulia Falcini


Postato il 5 giugno 2018by giuliafalcini in arte, Articoli, Mostre ed Eventi, Venezia


Durante la settimana di apertura della Biennale di Architettura di Venezia ho avuto l’occasione di lavorare per il famoso artista taiwanese Li-Jen Shih, la cui opera King-Kong Rhino è esposta ai Giardini della Marinaressa, divenendo quasi un tutt’uno con la città.


L’imponente rinoceronte è infatti entrato a far parte del polmone verde della Regina dell’Adriatico, attirando l’attenzione delle migliaia di turisti che non possono fare a meno di fermarsi ad osservare la grandiosità dell’opera.
Le foto scattate dai visitatori e condivise nei social hanno sicuramente contribuito alla popolarità dell’artista e della sua creatura: l’hashtag #kingkongrhino sta diventando ormai virale.

La particolarità che credo renda questa opera unica al mondo è il fatto che racchiuda in sé molteplici significati, creando un sincretismo di vari elementi culturali che convivono armoniosamente tra di loro in una struttura estremamente moderna.
Tanti sono stati i visitatori rimasti piacevolmente sorpresi nello scoprire i vari particolari della scultura-rinoceronte: la coda, ad esempio, è sagomata come un phurba, pugnale rituale tibetano, sulla schiena dell’animale è possibile individuare una struttura a piramide e la forma delle orecchie riprende quelle delle statuette del sito di Sānxīngdui (三星堆). Infine, uno degli elementi più interessanti ed evidenti dell’opera è l’impronta digitale presente sul corno, che vuole essere sia una denuncia dell’azione predatoria dell’uomo, sia un simbolo del legame che dovrebbe unire la specie umana agli animali.

Il materiale scelto dall’artista Shih per la realizzazione del suo King-kong Rhino, maestoso rinoceronte dal corno d’oro, è l’acciaio inossidabile, emblema di grande forza. Allo stesso tempo, la luminosissima superficie a specchio che ricopre l’intera scultura riflette i cambiamenti del mare e del cielo di Venezia nei diversi momenti della giornata, invitando i visitatori alla riflessione sul tema ambientale e sul rischio d’estinzione dei rinoceronti nel mondo.

Oltre a tutto ciò, King-Kong Rhino vuole anche essere un modo per ricordare al mondo, ma anche ai taiwanesi stessi, l’importante valore che la figura del rinoceronte ricopriva nell’antica Cina e a Taiwan, isola legata a questo animale da una lunga storia. Interessanti a questo proposito le testimonianze artistiche riportate all’interno del catalogo realizzato in occasione della scorsa biennale e dedicato alla produzione dell’autore, dove Shih ha inserito anche alcune rappresentazioni europee di rinoceronti, risalenti al sedicesimo e diciottesimo secolo.

Chi in questi giorni ha avuto occasione di recarsi ai Giardini della Marinaressa per osservare con i propri occhi il grande King-Kong Rhino, non può non essere rimasto piacevolmente sorpreso dalla grandissima gentilezza e cordialità con cui l'artista ha accolto tutti coloro che si sono dimostrati interessati alla sua creazione: migliaia sono state le foto che "Mr. Rhino" ha scattato insieme ai suoi ammiratori e altrettanti gli autografi lasciati a chi sperava in un ricordo del fortunato incontro.

L'esperienza vissuta in questi giorni mi ha dato modo di percepire il bellissimo spirito di collaborazione ed entusiasmo che caratterizza il team di Li-Jen Shih e che chiaramente contribuisce a rendere il "Rinoceronte d'acciaio" sempre più popolare.

Le opere di Li-Jen Shih, dal King-Kong Rhino alle altre sculture esposte lo scorso anno a Palazzo Bembo e quest'anno alla galleria Bressanello Artstudio, testimoniano nella città di Venezia il lavoro di un importante rappresentante della realtà taiwanese, contribuendo ad un sempre più profondo scambio culturale tra l'Italia e la Terra di Mezzo. In questi giorni tante sono state le opinioni che ho ascoltato da turisti e visitatori provenienti da tutto il mondo: quella che mi ha colpito di più è stata la testimonianza di una visitatrice francese che ha affermato che il Rinoceronte taiwanese non deve essere considerato come un antagonista delle splendide opere antiche che caratterizzano Venezia, ma come un nuovo simbolo, una nuova forma d'arte che faccia capire che: "Venezia non è solo chiese e musei, ma anche una città d'arte, moderna e dinamica in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi turista".

Il mio augurio, dunque, è quello che i Giardini diventino la residenza fissa del grande King-Kong Rhino, continuando ad attirare gli sguardi di adulti e bambini che, passandoci di fronte col battello, non potranno fare a meno di lasciarsi emozionare dal suo corno luminoso rivolto verso il blu del cielo e del mare.

di Giulia Falcini

(Foto di Stefano D’Onofrio)

https://assoyuanfen.wordpress.com/2018/06/05/king-kong-rhino-a-venezia/